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Colpevole di avere vissuto

[COLPEVOLE DI AVERE VISSUTO] Nell’ultimo anno e mezzo la mia vita è cambiata. Nuovamente. Questo grazie alla pandemia è successo a tutti, ma ad alcuni è successo più che ad altri, forse perché nel mezzo della bufera c’era già tanta della loro vita. Io sono tra quelli, un po’ sfortunati e un po’ cercatori d’oro, bastonati alle volte e premiati molte altre, forse perché l’audacia porta con sé già un suo Paradiso in monoporzione. Quindi per farla breve succede così: una sera della scorsa settimana chiamo la padrona di casa perché ci sono state taciute spese folli ed era arrivato il conto da pagare. Io non so a quanti di voi sia capitato di doversi inventare di tutto per arrivare alla fine del mese ma a me, specie in famiglia da bambina e poi da sola da ragazza, è un qualcosa che è capitato spesso. Ai tempi non avrei saputo identificare un responsabile né, forse, ho mai pensato c’è ne fosse uno. A oltre 35 anno uno si guarda allo specchio e se non fa finta di guardare altrove lo trova subi...

IO NON SONO LA MIA ANSIA

IO NON SONO LA MIA ANSIA   Esclusi, incompresi, traditi. Esistono sensazioni nella vita che non comprendiamo appieno; arrivano così, ti lasciano interdetta mentre stai facendo il passo che ti porta allo scalino successivo tra il tuo pianerottolo e quello sottostante. Per un istante resti così, sorpresa, mentre il tuo cervello cerca di incasellare le informazioni appena ricevute in uno schema che già conosce. La verità è che dopo questo passaggio non importa più la sensazione nuda che hai provato, importa solo l’incasellamento: da quel momento, da quel cassetto che non hai coscientemente scelto, non la sposti più. Il mio cervello incasella spesso sensazioni inspiegabili o impreviste nello stesso cassetto dell’archivio. Può consolare pensare al fatto che questo accade a tutti. A me ha consolato per tutto il tempo che mi è servito a comprendere che comunque l’effetto non cambia. Ci sarà sempre un momento nella tua vita in cui faticherai a comprendere una sensazione, sarai ag...

Le vite degli altri

 Vi siete mai chiesti quanto siete padroni della vostra vita?  Io si. Adesso.  Anni fa vivevo con un ragazzo non convenzionale e così anche la mia vita prese una piega bizzarra. In tutta questa bizzarria, visto che la stavo vivendo, non trovavo nemmeno nulla di così tanto eccezionale e quindi non ne avrei fatto un mistero. Il ragazzo col quale vivevo aveva una vita inventata, tanto che, sono convinta, nemmeno lui sapesse più distinguere ciò che realmente aveva fatto da ciò che aveva solamente raccontato di aver fatto. Se ci pensate, se passate una vita a raccontare una storia, non è un po’ come se quella storia diventasse, realmente, la vostra storia? Ad ogni modo anche la mia dovette trasformarsi in un racconto. Avevo la vita che vivevo, quella bizzarra, e una vita apparentemente incomprensibile, raccontata. Per anni sono stata convinta che a spiegarla, quella reale, avrei impiegato la metà della fatica e avrei ottenuto certamente qualche (buon)consiglio ma anche tanti: ...

Risvegli.

Ho sempre pensato che Amore uno debba meritarlo. Così da bambina ho iniziato a dire ciò che andrebbe detto o fare ciò che andrebbe fatto per mettere l’altra persona nella condizione di poter vivere la vita che avrebbe sempre voluto. Ho fatto grande pratica con mia madre e i suoi problemi da trentenne in divenire. Il fatto è che non ho mai creduto che la mia volontà dovesse avere avere un peso nelle scelte e nella vita altrui. Ho sempre voluto le persone libere, libere dalle catene che cerchiamo di mettere manifestando le nostre esigenze e le nostre volontà. Come potresti esistere nella tua essenza, se ti vincolassi? Questa palestra è stata funzionale e ho speso buona parte della vita a mettere in pratica tutto ciò con le persone dalle quali desideravo essere amata. Perché dovresti amarmi se non riesco ad essere leggera come una piuma, sulla tua vita? Perché dovresti amarmi se non sono in grado di comprenderti e sostenerti anche oltre a ciò che voglio io, a ciò che desidero io? La terap...

Perché.

Oggi il mio primo atto di protesta. Sono chiusa in casa da 46 giorni. Per chiusa intendo che non esco nemmeno sul pianerottolo, nemmeno per sbaglio. Ho optato per un taglio netto e radicale dei contatti col prossimo. a)non ho attività che commerciano beni di prima necessità b)non ho un datore di lavoro che mi “obbliga” ad andare a lavorare c)non lavoro nella sanità d)ho la fortuna di potermi permettere tre mesi senza entrate. La spesa la faccio da bottegai che fanno le consegne. Quello che non trovo, visto le tante intolleranze e allergie, ho scoperto che può essere ordinato direttamente dal produttore e arriva in 24/48h anche in piena pandemia. Posso ordinare libri, quaderni, penne, cibo per animali domestici... ho scoperto che tutto può arrivare fino davanti alla porta di casa tua. TUTTO.  Tutto, tranne il buonsenso. Ho fatto questa scelta radicale a 34 anni, in salute, nel pieno, come si suol dire, delle forze. L’ho fatto perché credo che la differenza la facciano le persone. Cr...

Housewives

Da tempo voglio fare un post al riguardo. Questa è la storia di una donna alla quale viene insegnato che nonostante tutto è una costola. Questa è la storia di una donna che ha passato gli anni più spensierati a fissare il dito che indicava la luna e a pensare che non ci fosse niente di più grande. Questa è la storia di una donna che per anni ha ringraziato l’uomo sbagliato (articolo indeterminativo, cit.) per essere riuscita a sopravvivere al suo passaggio e persino a farne tesoro. Questa è la storia di una donna che si è rialzata da sola per poi incontrare, una volta in piedi, le ennesime braccia che sembravano dare e che invece chiedevano, si, che chiedevano proprio a te che non vedevi l’ora di dare. Vi sento, mi sento, da troppo tempo dire:”non mi ero sbagliata su di lui e questo mi ha dato consapevolezza”, come se la consapevolezza di una donna dovesse passare necessariamente SEMPRE dal riconoscimento di questa da parte di un uomo, che sia il padre, l’amico, il fidanzato, il marito...

28 giorni dopo

Ebbene sì, anche io sono tra quelli che scrivono “movie lover” per descrivere hobbies e passioni. C’è uno spazio libero da pensieri che si apre davanti a me ogni mattina. Il primo spiraglio di luce colpisce la finestra della vecchia palazzina nella quale vivo e si riflette sullo specchio della cassettiera liberty che ho messo sul pianerottolo. Poi il sole gira ed entra in casa spingendosi fino verso la camera da letto. Quello in genere è il segnale per alzarsi. Dopo la dose di probiotici giornaliera mi sposto come calamitata davanti alla porta finestra del terrazzo. Se non c’è freddo la apro e prendo il sole del primo mattino, altrimenti, come oggi, mi lascio scaldare dai raggi attraverso il vetro. Fuori gli uccelli cantano, ormai si sono trovati tutti una compagna per la stagione. Niente più corteggiamenti, tra poco sarà solo il tempo del polline. I primi quindici giorni sono stati i più difficili fini ad ora: credevo di aver capito tutto eon parte é stato così, però le maglie della v...